Vicolo della Cultura

La rinascita di Partenope

L'experience sull'origini di Napoli a San Giovanni Maggiore

La rinascita di Partenope con Na Sirena Parthenope Experience

Siamo nella Basilica più antica di Napoli.

Siamo nel cuore del centro storico, patrimonio dell’umanità, dove un segreto custodito da centinaia di anni sta per essere riportato alla luce da alcuni giovani napoletani: Partenope è qui.

La leggenda. Il mito. La letteratura. La devozione. La dottrina. La donna. Il mostro. L’amore perduto. Il canto ammaliatore. La tomba. Ogni cosa qui ha senso e si ricompone, dando vita ad un’esperienza leggendaria, chiamata ‘Na Sirena – Partenope Experience.

Ma andiamo con ordine: siamo nella Basilica più antica di Napoli, dicevamo.

San Giovanni Maggiore può sembrare ai più distratti una chiesa qualsiasi, ma se ci entrerete capirete subito che non è così. Camminando tra le navate, vi accorgerete, già dai primi passi, che c’è qualcosa che si nasconde in evidenza. Il vostro sguardo sarà forse rapito dalle enormi statue in marmo o dalle antiche colonne greche ritrovate dietro l’altare, ma i vostri piedi calpesteranno lastre e vetrate sotto le quali si cela la tomba che tutti cercano. 

 

I greci erano certi che il primo nome di Napoli fosse Partenope perché qui, in questa città, secondo molti proprio in questa Basilica, sarebbe stata seppellita lei, Partenope, la sirena.

Una delle leggende più accreditate racconta infatti che Partenope, si sarebbe arenata sulle nostre coste dopo essersi suicidata per l’amore rifiutato di Ulisse e sarebbe stata trovata dai pescatori napoletani, vicino all’isolotto di Megaride, l’attuale Castel dell’Ovo. 

 

Scoperto questo corpo bellissimo e mostruoso, metà donna, metà uccello (come sostenevano gli antichi) oppure metà donna, metà pesce (come sostengono i moderni), l’avrebbero condotta nel tempio più vicino al mare: il tempio di Antinoo, l’attuale Basilica di San Giovanni Maggiore.

Qui – secondo la leggenda – fu seppellita.
Qui, sarebbe sepolta la tomba della sirena.

Qui dunque nascerebbe il nome della città: Partenope. Nome che ancora anima i cuori dei napoletani che amano definirsi ancora oggi proprio così: partenopei.

 

“Ma ci sono prove?” vi chiederete. Beh, in verità sì.


Della sirena Partenope e del suo collegamento con Napoli c’è un’ampia letteratura: da Plinio il Vecchio a Boccaccio, da Strabone a Pontano, da Sannazaro a Matilde Serao, sono solo alcuni di quelli che hanno raccontato di questo mistero.

Verrebbe da chiedersi: se è tutto inventato, come sarebbe potuto nascere attorno ad una presenza mai esistita così tanta letteratura, così tanta poesia, così tanta devozione e interesse?

Ma c’è di più.

Qui, nella Basilica di San Giovanni Maggiore, abbiamo le prove della devozione dei napoletani per la sirena. Se visiterete questo luogo, scoverete infatti (dopo un po’ di ricerca) un’antichissima lapide, scritta in greco, che reca il nome di Partenope. Molti napoletani, credendo si trattasse della famosa tomba, si recarono per secoli in questo luogo a chiederle grazie e a venerarla, tra curiosità e stupore. Finché un vescovo non mise fine a tutto, apponendo una nuova lapide che in latino recita: se sei venuto a vedere una vecchia pietra che tu pensi fosse un sepolcro non troverai qui Partenope, ma superstizione e ti chiamerò testa vuota. In questo modo, però, essendo costretta a negare l’esistenza della sirena, la chiesa di Napoli diede conferma delle credenze e della devozione dei napoletani, che si recavano qui proprio per cercare Partenope.

Attualmente c’è ancora molto da scavare e da scoprire nei sotterranei della Basilica, ma ciò che è certo è che in questi mesi Partenope è rinata.

Grazie ad un team di giovani innovatori oggi è possibile vivere e scoprire questa esperienza con la tecnologia attualmente più avanza, quella dei visori Quest3, dove Partenope Experience, tradotta in 4 lingue per i visitatori e i turisti di tutto il mondo, ti fa immergere nelle acque del mistero, dove incontrerai il canto ammaliatore della scoperta.

Insomma, che sia seppellita qui oppure no, una cosa è certa.

Qui i napoletani hanno fatto rinascere Partenope.