A Napoli il primo festival sull'identità di genere al Sud: “Sovversivǝ”

Le volontarie partenopee di “Prime Minister” si preparano per la prima Reunion Nazionale e per la seconda edizione di “Sovversivǝ”. Che cos'è? Il primo festival sulle identità di genere del Sud.
Dopo otto anni dalla nascita di Prime Minister: Scuola di Politica per giovani donne , al grido di “Fuori la voce”, le scuole attive in tutta Italia si incontreranno per la prima Reunion Nazionale e lo faranno in pieno stile “Prime”: scoprendo nuovi strumenti per cambiare il mondo, sviluppando la propria consapevolezza e condividendo tutto ciò che imparano, aprendosi alla comunità attraverso “Sovversivǝ”: il festival sulle identità di genere.
“Prime Minister”, ad ogni edizione forma ragazze dai 14 ai 19 anni sui temi dell’empowerment femminile e della parità di genere lanciando loro una sfida: essere parte attiva della società partendo dai luoghi quotidiani e dagli spazi cittadini, mettendo le loro conoscenze al servizio della comunità. Così, dalle studentesse della Scuola di Napoli, nel 2023 nasce “Sovversivǝ”: il primo festival del Sud che celebra le molteplici identità di genere. Il festival “di chi vuole cambiare le cose dentro e fuori di sé e vuole farlo con tutti i mezzi a propria disposizione”, come lo ha definito Noemi Rosa, ex studentessa di Prime Minister e volontaria di Sovversivǝ.
Quando, dove, come.
Un intero weekend dedicato: 3, 4 e 5 ottobre 2025.
I primi due giorni saremo a Chiaiano (NA) alle Officine Pascal, mentre domenica 5 ottobre ci sposteremo da “Hopestel – Secret Garden”, nel quartiere Montesanto. Venerdì e domenica saranno riservate al confronto tra le studentesse, lǝ volontariǝ e le coordinatrici delle varie scuole, per ripercorrere questi primi anni di Prime Minister e per crescere ancora insieme
con laboratori, workshop e testimonianze di attivistǝ, autorǝ e professionistǝ come Maria Cafagna, Marianna Vitale e Lorenzo Sanchez.
Sabato, invece, Prime Minister si aprirà totalmente alla cittadinanza con i talk, i workshop e gli spettacoli di Sovversiv. Il tema? Gli spazi. Spazio personale, digitale e urbano: parleremo di corpi, autodeterminazione, nuove tecnologie e discriminazioni ad opera dell’intelligenza artificiale, città, overtourism, diritto all’abitare e meridionalismo. Il tutto, sempre attraverso la lente delle identità di genere e con una scelta di location non casuale. Chiaiano, nella periferia napoletana: un movimento centrifugo che ci allontana dalle aree più in vista della città per avvicinarci, invece, ai quartieri spesso ai margini del campo visivo della politica, dei media e delle istituzioni.
Lasceremo che a parlare sia chi viene escluso dalla narrazione o dal dibattito pubblico, chi porta una prospettiva che sfida i tabù, chi ci ispira a guardare a problemi con cui ci scontriamo ogni giorno attraverso gli occhi di chi viene lasciato in disparte, per creare spazi inclusivi, sicuri, liberi… sovversivi!
Con noi ci saranno Diletta Huyskes, Maria Venditti, Nogaye Ndiaye (@leregoledeldirittoperfetto), Roberta Parigiani, Barbara Centrone (@barbiequeer), Federica Di Martino e Majid Capovani e tantǝ altrǝ.
“La Reunion Nazionale l’abbiamo sognata a lungo” rivela Angela Laurenza, ingegnera, co-fondatrice e presidentessa di Prime Minister: “ragazze da tutta Italia che aspirano a cambiare il mondo e credono in una società femminista e inclusiva avranno modo di confrontarsi, vedere dove le ha portate il lavoro di questi anni e avere nuovamente la conferma di non essere sole, che c’è una rete forte al loro fianco che si batte per il cambiamento”. Un cambiamento che, però, “le rappresenti e che abbia un impatto sul proprio territorio, com’è stato e come sarà per Sovversivə, dove saranno
protagonistə in tutto: dall’organizzazione dell’evento al dialogo con lə ospiti”, conclude.
Perché a Napoli?
Perché il cambiamento deve partire da ciò che ci circonda: la nostra famiglia, il nostro quartiere, la nostra città.
Sovversivǝ è “una piccola rivoluzione locale”, come suggeriscono le volontarie della prima edizione. Portare il festival in una città come Napoli è un atto di autodeterminazione e di rivendicazione della nostra appartenenza a questo territorio, per muovere passi concreti in direzione di come vorremmo che fosse: inclusivo, plurale, attraversabile, libero da stereotipi e tabù.